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Cresce l'occupazione ma non per i giovani

14 gennaio 2017

Il nuovo anno si apre con buoni propositi per quanto riguarda i dati sull'occupazione. La speranza è che possa esserci seguito ai dati positivi con cui, stando a quanto registrato dall'Istat, si è chiuso il 2016:  242mila occupati in più, di cui poco meno della metà (circa 111mila persone) con un contratto permanente. Dati addirittura migliori rispetto al 2015 dove, tuttavia, si era registrata un’impennata di contratti a tempo indeterminato (+238mila), sostenuti dagli incentivi pieni, compensata però dalla caduta del lavoro autonomo. Le brutte notizie arrivano per la disoccupazione giovanile che, invece, cresce: i dati parlano di un incremento del  40,1%; un dato che ci relega al terz’ultimo posto nel confronto internazionale (peggio di noi solo Spagna al 42,9%, e Grecia, al 44,2%, ma la rilevazione è ferma a ottobre 2016). Siamo lontanissimi dai primi della classe, la Germania, che ha fatto registrare una disoccupazione giovanile di  appena il 6,6%.

 

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